"La finestra di Via San Martino" come immagine copertina di "La Goccia" - 2014

Immagine copertina di "La Goccia " 2014

La rivista ginosina “La Goccia” sceglie per il maggio 2014, come immagine copertina, “La Finestra di Via San Martino” di Antonio Pizzulli. Opera che rappresenta un connubio tra arte e amicizia, meritevole di un’analisi approfondita. Capolavoro che si configura come un punto focale di significato e ispirazione. 

La finestra, elemento architettonico ricorrente nella storia dell’arte, simboleggia la prospettiva e l’apertura verso nuovi orizzonti. Il fatto che Antonio Pizzulli abbia dedicato questa opera al suo amico Pietro D’Amelio, aggiunge un ulteriore strato di significato. Trasforma l’opera in un omaggio all’amicizia e alla reciproca ispirazione artistica.

 

Una scelta significativa

La scelta di utilizzarla come immagine copertina per “La Goccia” è altamente significativa. Innanzitutto, la copertina di una rivista è spesso il primo contatto visivo che il lettore ha con il contenuto. Quindi la selezione di un’immagine significativa come “La Finestra di Via San Martino”, può catturare l’attenzione e stimolare la curiosità del pubblico. Presenza che contribuisce a elevare il prestigio culturale della rivista stessa, mostrando un impegno per la valorizzazione dell’arte e della cultura, posizionando “La Goccia” come un punto di riferimento per coloro che sono interessati all’arte contemporanea e alle sue connessioni con la vita quotidiana e le relazioni umane.

La scelta di dedicare l’opera all’amico dell’artista, aggiunge un tocco di intimità e autenticità alla pubblicazione. Rivela un legame personale di profonda importanza tra l’artista e il suo soggetto, suggerendo che l’arte non è solo un’espressione estetica, ma anche un mezzo per comunicare emozioni, storie e legami umani.

In conclusione, questa copertina con “La Finestra di Via San Martino”, rappresenta un’espressione di bellezza, amicizia e significato che va oltre il semplice atto di presentare un’opera d’arte su una rivista, trasformandola in un’esperienza culturale e umana ricca e profonda.

Definizione di "Gravina"

Il termine gravina deriva dal termine latino gravis con il quale si indica una profondità. Le gravine sono dei canyon o fenditure carsiche che si aprono sull’Altopiano delle Murge creando un fenomeno tipico che investe soprattutto l’area del Tarantino, del Nord-Est Barese sino ai primi lembi del territorio Lucano. 
Quest’area milioni di anni fa era ricoperta dal mare, ne sono testimonianza i numerosi sedimenti fossili marini presenti nelle rocce delle pareti delle Gravine. Quando l’Altopiano delle Murge è emerso definitivamente dal mare, in fratture già preesistenti si sono incanalate le acque meteoriche per cercare un naturale deflusso verso la costa. Questo fattore unito ad altri agenti atmosferici come il vento, lentamente, nel corso di milioni di anni, ha scavato questi straordinari canyon.

Caratteristiche

Le Gravine variano per dimensioni, profondità e composizione rocciosa. Distinguiamo fondamentalmente due tipi di roccia: roccia calcarea, sedimentatasi 135 milioni di anni fa con la caratteristica di essere dura e compatta, e roccia calcarenite sedimentatasi invece in ere geologiche relativamente più recenti, che è invece molto friabile e facilmente manipolabile. 
La Gravina di Ginosa ad esempio, è composta per l’80% da roccia calcarenite, e si distingue per avere degli spalti molto ampi e scoscesi. Queste caratteristiche geo-morfologiche hanno fortemente favorito l’insediamento dell’uomo sin dal Paleolitico Medio (40.000 anni fa). Da allora uomini di tutte le epoche, contadini e pastori, monaci ed eremiti, hanno dato vita al “Fenomeno Rupestre”, creando una autentica città sotterranea scavata nella roccia. Quest’arte del vivere in grotta si protarrà per tutto il Medioevo sino ad arrivare ai nostri giorni. 
Vi sono altre Gravine invece in cui questo fenomeno antropico è poco presente poichè composte da una maggiore percentuale di roccia calcarea. Esse però sono straordinarie da punto di vista naturalistico perchè conservano varietà microclimatiche uniche, custodite tra pareti più ripide e strette, a “lama di coltello”, che raggiungono profondità anche superiori ai 200 mt, come le Gravine di Laterza e di Castellaneta. 

Per prenotare l'opera

Prenota l’opera “La finestra di Via San Martino”, cliccando sul seguente link:

https://www.antoniopizzulli.it/prodotto/la-finestra-di-via-san-martino/

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